INTERVISTA: Rodolfo Bassi

«Ci siamo rimboccati le maniche e dopo molti mesi di lavoro eccoci con il primo tintometro automatico installato in una vera carrozzeria e perfettamente funzionante

Come sarà la carrozzeria di domani e di dopodomani?
Difficile fare una previsione nel dettaglio, ma di sicuro sarà sempre più automatizzata.
La miscelazione delle basi verrà resa automatica per togliere al verniciatore un passaggio di lavoro, noioso ma anche soggetto a errori. Sarà, oppure è già così?
Rodolfo Bassi ci ha mostrato in anteprima un suo progetto ambizioso.

Innovare è la parola chiave che guida la nostra società da quando una scintilla
tecnologica fece partire la rivoluzione industriale.

Innovare è una parola che associamo alla modernità ma viene da molto lontano,
dal latino: deriva da “novus” (nuovo), ma oggi nel nostro vocabolario ha assunto varie sfumature: mutare uno stato di cose introducendo norme, metodi, sistemi nuovi.

Sistemi nuovi. Allora se in carrozzeria inseriamo “sistemi nuovi” stiamo innovando con la “I” maiuscola. Quindi possiamo chiamare Rodolfo Bassi innovatore? Beh, sì, dopo avere visto la sua prima installazione di un tintometro totalmente automatizzato: inserisci la formula ed esce il contenitore con la tinta pronta per essere erogata dall’aerografo.

Funzionerà? Beh, sicuramente quello installato a Bologna alla carrozzeria ?????????? abbiamo visto che funziona e potete vederlo anche voi in azione nel video che abbiamo realizzato e si trova sul nostro sito e il nostro canale Youtube. Abbiamo in contrato Rodolfo e ci siamo fatti raccontare come è nata l’idea e quale percorso ha fatto per arrivare all’installazione e vedere funzionare il tutto.

Come è nata l’idea di proporre un tintometro completamente automatizzato?
«Non è nata per caso. Si tratta della naturale evoluzione del nostro lavoro. Sul mercato c’è già un prodotto semiautomatico, ma a me sembrava un po’ limitato nella mia ottica di flusso di lavoro molto veloce e snello e a prova di errore.

Così con la mia organizzazione abbiamo analizzato se sul mercato c’era qualcosa di adattabile alle nostre esigenze. Lo abbiamo trovato, abbiamo però capito che ci sarebbe stato da lavorare molto sulla messa a punto e sulla “sicurezza” della miscelazione della tinta. Siamo un Gruppo molto forte, abbiamo le risorse econo[1]miche e umane per investire e lo abbiamo fatto.

Ci siamo rimboccati le maniche e dopo molti mesi di lavoro eccoci con il primo impianto installato in una vera carrozzeria e perfettamente funzionante.
Non è stato facile, ovviamente, ma noi che nel DNA abbiamo la capacità di essere flessibili e reattivi ci siamo riusciti prima di altri. E questa è grande soddisfazione per me e per tutto il team».

Come funziona questo tintometro automatizzato? «In automatico… a parte gli scherzi, il funzionamento è molto semplice. Il verniciatore deve solo scegliere la formula della tinta. Può ad esempio fare la classica lettura con lo spettrofotometro e poi inviare la formula al tintometro: a questo punto sceglie la quantità e la macchina stampa una etichetta con codice a barre. L’etichetta va apposta su una tazza di capienza adeguata e va messa in linea di partenza del tintometro. A questo punto quando il verniciatore dà l’ok alla
preparazione della tinta, potrebbe anche farlo da casa con lo smartphone prima di partire per andare in carrozzeria, la macchina si mette in azione, la tazza entra nella “pancia” del tintometro e in pochi minuti esce piena con la tinta pesata con precisione del millesimo».
Andiamo per gradi per capire e spiegare bene.

Il tintometro ha già tutte le tinte caricate oppure vanno messe volta per volta quelle che servono per la formula scelta?
«Chiariamo subito. Totalmente automatizzata è totalmente automatizzata. I serbatoi con le tinte vanno rabboccati periodicamente ma non al momento di fare la tinta. La macchina ha tutti gli indicatori e segnala quando è necessario un rabbocco ed è progettata per realizzare decine e decine di tinte senza assistenza dell’operatore, salvo nel preparare etichette e tazze da riempire».


Dunque il tintometro si può gestire anche in remoto?
«Sì, e volendo rientra nel pacchetto Industria 4.0. L’interfaccia permette il collegamento in remoto per visualizzare lo stato della macchina, compresi livelli tinte o eventuali segnali di errore. Il carrozziere può preparare le tazze e i cartellini con i codici a barre la sera prima e da casa la mattina fare partire il processo, così all’arrivo trova tutto pronto.

Comodo, funzionale e moderno, anche perché permette di monitorare i consumi e lo stato del magazzino tinte. Un controllo di gestione utile per il carrozziere». Si possono preparare tutte le tinte: doppio strato op[1]pure autolucidante? «Sì, e questo è il punto di forza. Questo è un tintometro completo che permette anche di lavorare con le basi monostrato che non richiedono il trasparente. La macchina può fare 15 tinte l’ora; in un mercato dove negli ultimi anni il bianco e il nero sono circa il 50% delle immatricolazioni, noi abbiamo inserito nella macchina un pastello 652 a contenimento dei costi in virtù di chi ha accordi con flotte o assicurazioni e privati. Faccio notare che io lavoro con lo spettrofotometro dal 1997 ed è la quantità di formule che abbiamo nel database a fare la differenza, quindi oltre al tipo di lettura è fondamentale anche la precisione della pesatura della macchina che, non a caso, arriva al millesimo di grammo.

Un vantaggio che vale almeno il 30% del circolante se pensiamo al bianco pastello usato sui veicoli commerciali». Questo prodotto è già ordinabile? «Siamo entrati nella fase delle prime installazioni. Questo che avete visto oggi è stato il primo installato e lo abbiamo usato come ultimo collaudo sul campo. Ora inizia la fase di lancio e di commercializzazione. Abbiamo già molte richieste. Abbiamo preparato anche delle offerte commerciali molto interessanti, pensando anche alle necessità del carrozziere.

Oggi noi possiamo fornire un pacchetto completo con il banco mobile accettazione con spettrofotometro: l’auto arriva, l’accettatore fa il preventivo, compreso il costo delle vernici da usare e poi l’auto entra in carrozzeria con già la formula pronta, in attesa di essere sviluppata dal tintometro automatico. Questo vuole dire efficientare al massimo il lavoro e rendere più precisa la preventivazione. Pensiamo alle tinte speciali: quante volte si mette una cifra a preventivo che poi si dimostra non solo inferiore a quella reale, ma di molto inferiore. Con il mio sistema non si sbaglia e si lavora meglio.

Chi fosse interessato non deve fare altro che prendere contatto con ??????????? e i miei uomini saranno in grado di dare tutte le spiegazioni necessarie»